La farina russa e la crusca italiana

C’è in Italia un giornale quotidiano che dovrebbe dire sempre la verità, tanto da chiamarsi proprio “La Verità”. Secondo questo autorevole (?) organo di stampa, la notizia della campagna denigratoria del “dimettiti” sul web contro il presidente Mattarella non sarebbe opera di troll russi, ma farina del sacco degli italiani e della loro facoltà di critica: gli 007 nostrani, investiti della questione, sarebbero arrivati a questa conclusione. Come ho già scritto, sono quasi sicuro: questa vicenda non sarà mai chiarita. Può darsi addirittura che qualche buontempone arrivi ad ipotizzare che Sergio Mattarella abbia inondato internet per autoflagellarsi e uscire come vittima.

Voglio per un attimo prendere per buona la posizione della “Verità” e credere il tutto come opera di italiani: verrebbe solo da nostri connazionali il bombardamento informatico contro il Capo dello Stato. La cosa cambierebbe aspetto alla vicenda, ma ne aumenterebbe enormemente la gravità. Di male in peggio. La massima istituzione democratica messa alla berlina dagli italiani stessi in vena dissacratoria e provocatoria. Sempre più in basso: non si tratta di diritto alla critica, ma di patologia mentale e di ingiurioso divertimento per cittadini scemi. Faccio sempre più fatica a capire i miei connazionali.

D’altra parte, come noto, molti ex comunisti di stretta e faziosa osservanza sono arrivati a votare per la Lega. Ci possono essere motivi psicologici, storici, sociali e politici al riguardo e mi sono sforzato di passarli in rassegna in precedenti commenti ai fatti del giorno. In concomitanza con lo “sputtanamento” indirizzato contro Mattarella mi sono chiesto se, per caso, gli italiani non avessero perso completamente la bussola. Una ulteriore e plausibile prova di simile degrado può essere effettivamente individuata nel paradossale giro di valzer da estrema sinistra ad estrema destra operato da molti ballerini in stato confusionale.

Mi sono provocatoriamente chiesto il perché di questa schizofrenica e qualunquistica  virata ed ho trovato ben tre possibili risposte, sparate senza troppo riguardo ed elaborate con brutale semplicismo: questi cittadini forse per tanto tempo hanno votato comunista senza capire cosa stavano facendo, davano un voto di pura protesta senza rendersi conto di quanto facevano; forse hanno perso la testa nell’ultimo periodo e sono ricorsi al primo ciarlatano di passaggio, gli hanno consegnato il cervello; o forse erano nel pallone in passato così come lo sono al presente, e quindi hanno sempre votato con l’ausilio delle loro parti basse. Il discorso è molto eclatante per quanti hanno abbandonato la sinistra, ma anche per quanti votavano democrazia cristiana e non hanno esitato a seguire in massa prima Berlusconi ed ora Salvini. Il discorso riferibile al movimento cinque stelle è un po’ diverso, ma abbastanza simile e, avendolo già ripetutamente affrontato, non voglio ripetermi. Di qui a volare basso al punto da infangare la presidenza della repubblica in un gioco al massacro della democrazia il passo è breve, oserei dire quasi obbligato.

E come ha potuto l’Italia tenere sul piano democratico e fare un cammino di progresso, avendo questi pazzeschi equivoci nella base dei suoi cittadini? Per decenni, con ogni probabilità, le assurdità politiche erano coperte e riscattate ideologicamente e tradotte concretamente in prassi di governo e di opposizione dalla DC e dal PCI, dalle loro autorevoli classi dirigenti, dai difficili equilibri internazionali, da una cultura egemonizzata dai cattolici e dai comunisti, da un progresso economico che dava importanti prospettive di benessere. Venuti progressivamente meno questi ancoraggi, gli elettori si sono sentiti in libera uscita, hanno rotto le righe ed hanno cominciato a sbandare fino al punto di insolentire il massimo baluardo attuale del nostro sistema democratico, il presidente Sergio Mattarella.