Consenso, senso comune e buon senso

Della cosiddetta stampa cattolica c’è da fidarsi fino a mezzogiorno. Vale anche per il periodico “Famiglia Cristiana”, che, di tanto in tanto, però ha il coraggio di dire la verità, abbandonando i toni felpati e politicamente corretti della gerarchia ecclesiastica. Non succede sempre (sarebbe chiedere troppo), ma qualche sventagliata di verità fuori dai denti talora arriva.

Il settimanale cattolico, che gode di una diffusione straordinaria, dedica un servizio all’emergenza migranti e fa il punto sull’impegno della Chiesa «contro certi toni sprezzanti e non evangelici», mettendo nel mirino Matteo Salvini, cui dedica la copertina piuttosto spregiudicata, con un titolo “Vade retro Salvini”, che ha il pregio di non girarci intorno. Il ministro dell’Interno risponde, in modo per la verità più garbato e diplomatico di quanto ci si potesse aspettare: «Mi sembra di pessimo gusto. Io non pretendo di dare lezioni a nessuno, sono l’ultimo dei buoni cristiani, ma non penso di meritare l’accostamento al diavolo. Ho quotidianamente il sostegno di tante donne e uomini di Chiesa. C’è modo e modo di pensarla anche all’interno delle gerarchie ecclesiastiche. Il catechismo dice che l’accoglienza è un dovere nella misura del possibile ed in Italia la misura è colma». «Niente di personale o ideologico», precisa il settimanale, «si tratta di Vangelo».

Preoccupazione per il «veleno del razzismo» che «continua a insinuarsi nelle fratture della società» è stata espressa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione degli 80 anni del Manifesto della Razza, fatto proprio dal fascismo il 25 luglio 1938. A lui nessuno ha il coraggio di controbattere. Salvini infatti afferma: «Il Presidente ricorda un passato che non dovrà mai più tornare. È folle e fuori dal mondo ritenere una razza superiore all’altra».

Mi sembra fuori discussione che la Lega di Salvini, nelle parole, nei programmi e nei fatti, semini un vento, che porta ad irrigidire la nostra società ed a chiuderla in atteggiamenti discriminatori e reazionari. A “Famiglia Cristiana” Salvini ributta la scomoda palla delle altalenanti posizioni verso la politica da parte delle gerarchie ecclesiastiche. E non ha tutti i torti. Ai tempi del Berlusconi imperante si sopportavano i “porco …” del capo del governo, il viavai di escort a palazzo Grazioli, le barzellette sporche di Berlusconi, ma soprattutto si abbozzava verso una politica di “regime”, in un certo senso ben peggiore di quella salviniana di oggi: tutta roba edificante per i giovani, roba da contestualizzare ed accettare con un sorrisetto ironico. Era allora digeribile tutto ciò pur di garantire la “bottega” cattolica. Speriamo sia cambiata l’aria in Vaticano ed alla Cei. Ma i cattolici di base come la pensano? Temo che anche qui Salvini non abbia tutti i torti, quando sbandiera forti consensi tra le persone “di Chiesa”.

Quanto a Sergio Mattarella bisogna ammettere che non perde un colpo. A lui Salvini fa molta fatica a ributtare la palla. Perché il Presidente si schiera dalla parte dei principi democratici, dei valori, delle idealità e ammonisce: «L’Italia non può diventare preda di quel che Manzoni descrive nei Promessi Sposi, sugli untori e sulla peste: ‘Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune’. Il buon senso manzoniano ci suggerisce di occuparci delle grandi questioni che abbiamo di fronte, esercitando il dovere, ineludibile, della responsabilità, per difendere il patrimonio di storia, cultura, valori che disegna il ruolo dell’Italia nella comunità internazionale». Di fronte a simili affermazioni il re leghista si sente nudo, è nudo. All’interno di questa formazione politica e di chi l’ha votata qualcuno avrà il coraggio di accorgersene e di gettare uno straccetto a Salvini perché si copra le vergogne? Chissà, chi lo sa…