03/03/2018

Letture bibliche nella liturgia del giorno

 

Michea 7,14-15.18-20; Salmo 102; Luca 15,1-3.11-32.

 

Riflessione personale

 

La parabola del “padre misericordioso” (tradizionalmente detta del “figliol prodigo”) mi concede due consolazioni. La prima è molto umana e istintiva: non penso di assomigliare all’antipatico e presuntuoso figlio maggiore. Non ho velleità di primazia, né mi arrabbio perché Dio è troppo buono (è tutto grasso che cola, anche e prima di tutto per me). La seconda è che mi sento rappresentato dal figlio minore, quello trasgressivo e ribelle. La mia preoccupazione è di approfittare troppo della comprensione del Padre, di fare una sorta di “viavai” tra la casa paterna e il lontano paese della dissolutezza, di costringere il Padre a fare una strage di vitelli grassi e magri (in fin dei conti che colpa ne hanno loro se io torno a casa pentito?).

Quante volte nella mia vita mi sono alzato e sono tornato da mio Padre per dirgli: “Ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio…”. E Lui finora non si è stancato di venirmi incontro, di gettarmi le braccia al collo e di baciarmi. Non ho avuto fortunatamente fra i piedi fratelli rompicoglioni, che si sentano giusti e puntino il dito contro di me. Il timore è di non riuscire più a trovare la strada di casa e di rimanere un porco tra i porci.

Quando in confessione recito “Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato”, mi sento, con licenza parlando, una merda; cerco di sillabare queste parole per imprimermele nel cervello e nel cuore. Ma quanta paura di ricadere e di allontanarmi da casa, a volte per insana abitudine al peccato e al perdono.

Mio padre, quello terreno, quando osservava un ragazzo che si comportava male in libera uscita, auspicava un intervento paterno di questo tipo: «Vè, bélo, ven a fär al stuppid in ca». Che Dio mi conceda la grazia di fare lo stupido in casa, per essere almeno più vicino a Lui quando e se mi vorrà perdonare.c